L’incontro on line, promosso da l’Università per l’Europa, con l’ex presidente del gruppo liberale al Parlamento europeo, Sir Graham Watson, scozzese che parla bene italiano e proeuropeo, è risultato molto istruttivo e interessante, con preziosi suggerimenti di approfondimento. Pensiamo che su certi punti esposti da Watson, che parla benissimo l’italiano, sia il caso di ritornare per renderci conto meglio della loro importanza.
Vi hanno preso parte, come vedrete, oltre al prof. Francesco Gui, coordinatore della rete “L’università per l’Europa. Verso l’unione politica”, il conduttore Alessio Pisanò, da Bruxelles, e la professoressa Natina Cristiano, da Reggio Calabria, promotrice del Premio europeo Marco e Alberto Ippolito, Oltre ad alcuni amici intervenuti di grande cultura federalista, della cui presenza ci siamo sentiti davvero onorati e rallegrati sono state poste a Sir Watson le domande pervenutaci, fra gli altri, dai professori Maurizio Franzini, Guido Levi, Renato Moro e Giulia Vassallo.
Il webinar Zoom dedicato al ricordo di Antonio Giolitti, organizzato dalla rete academica “l’Università per l’Europa. Verso l’unione politica”, in collaborazione con l’Istituto Affari Internazionali (IAI).
la commemorazione di Antonio Giolitti, uno dei più lungimiranti
protagonisti della storia dell’Italia repubblicana, scomparso nel 2010 è stata registrata in audio da Radio Radicale e può essere recuperata al link di seguito.
A ricordare la figura di intellettuale e di politico riformatore del
nipote di Giovanni Giolitti, sono stati: il vicepresidente della Corte
Costituzionale, già Presidente del Consiglio, Giuliano Amato, insieme a:
Marta Craveri, a cui il nonno Antonio Giolitti ha dedicato le “Lettere a
Marta” con ricordi e riflessioni sulla sua vita; Paolo Flores d’Arcais,
direttore di “MicroMega” e uno degli intellettuali animatori
dell’esperienza di “Mondoperaio”; il biografo di Giolitti, Gianluca
Scroccu; e Riccardo Perissich, dal 1981 al 1984 capo di gabinetto di Giolitti, Commissario europeo alla Politica Regionale e al coordimento dei Fondi Strutturali.
Antonio Giolitti, combattente nella Resistenza e sottosegretario già nel
governo Parri, oltre che membro della Costituente; coltissimo
collaboratore della Editrice Einaudi; deputato comunista uscito per
primo dal partito nel ’57 dopo i fatti d’Ungheria; ministro socialista
del Bilancio e della Programmazione negli anni del Centrosinistra;
precursore nella “reinvenzione” di un riformismo pienamente inserito nel
contesto europeo e occidentale eppur di sinistra; presidente della
Repubblica mancato per poco; commissario europeo realizzatore della
politica regionale della Cee e fautore di un’Europa unita con l’Italia
protagonista; critico del craxismo; eletto come indipendente nelle liste
del Pci nell’87, Antonio Giolitti ha rappresentato un sicuro punto di
riferimento e una guida morale per tutti coloro che hanno condiviso il
suo impegno per il pieno sviluppo della democrazia e dello stato sociale
nel nostro Paese.
Introdotto dall’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, presidente dello
Iai, e dal prof. Francesco Gui, coordinatore della rete l’Università per
l’Europa, l’incontro verrà moderato da Francesco De Leo, Direttore
responsabile di Affari Internazionali.
Il decennale della scomparsa di Antonio Giolitti ricorreva l’anno appena
terminato, ma a causa della pandemia è stato rimandato di qualche giorno.
Lo scorso venerdì 30 ottobre la rete accademica “l’Università per l’Europa. Verso l’Unione politica”, in collaborazione con la sezione di Roma del Movimento Federalista Europeo, ha organizzato un webinar Zoom con l’europarlamentare tedesco Sven Giegold, esponente dei Verdi europei, membro della Commissione economica del Parlamento europeo.
Giegold ha dimostrato già da tempo particolare predisposizione al dialogo con l’Italia, attivando numerosi webinar italo-tedeschi su temi strategici per l’integrazione europea. Tra l’altro si dichiara apertamente federalista ed è da tempo membro del board dell’intergruppo federalista al Parlamento europeo (ovvero Gruppo Spinelli).
Con Giegold è stato approfondito soprattutto il tema del Green Deal, grazie anche alla partecipazione del Prof. Alberto Majocchi, che ha recentemente pubblicato per il Mulino il libro “Carbon Pricing: La nuova fiscalità europea e i cambiamenti climatici”.
Di seguito sottolineiamo alcuni temi interessanti, nella prima parte del dibattito:
– la posizione dei Verdi europei nei confronti dell’attuale Commissione: critiche e condivisione di obiettivi in merito al Green Deal
– la critica all’esercizio del diritto di veto nelle decisioni sulle riduzioni delle emissioni di CO2, che dovrebbe invece essere materia di codecisione e non condizionata dal Consiglio europeo
– l’importanza strategica della questione ambientale, che nel lungo periodo, se trascurata, può risultare più pericolosa del Covid
– la necessità del rispetto dei criteri del Green Deal nella Politica Agricola Comune, malgrado le reticenze della Commissione
Il Prof. Majocchi, favorevole alle decisioni tedesche di estendere l’Emission Trading System (ETS) a nuovi settori, ha fornito informazioni sia sui limiti di emissioni inquinanti attualmente vigenti che sulle proposte di ulteriori limitazioni oggi all’ordine del giorno; inoltre ha sottolineato l’importanza di tutelare le norme ambientali europee dalla concorrenza delle altre aree del mondo, anche mediante l’introduzione del Carbon Border Adjustement.
Giegold ha risposto che una realistica politica climatica, per quanto ambiziosa, deve risultare tanto economicamente profittevole quanto giusta socialmente. Le considerazioni più specifiche proposte dall’Eurodeputato verde, per un verso risultate favorevoli ad un approccio liberale per estendere l’ETS a tutti i settori produttivi, in quanto economicamente conveniente, hanno al tempo stesso suggerito precisi provvedimenti per tutelare le esigenze dei più svantaggiati. Tra
l’altro Giegold ha suggerito una proposta alternativa al Carbon Border Adjustement, nel caso quest’ultimo susciti forti opposizioni a livello internazionale.
Rispondendo alla domanda sui Verdi italiani, ha lamentato un eccesso di conflittualità interna che ne avrebbe impedito uno sviluppo analogo a quello avvenuto in Germania. Si è comunque dimostrato fiducioso in una ripresa in Italia delle forze favorevoli all’ambiente, specie tra i giovani, visto il successo del movimento giovanile Fridays For Future.
Sul tema della Cina come alleato o competitor dell’UE nella sfida ambientale, ha sostenuto la necessità di una cooperazione mondiale a tutela dei beni comuni, evidenziando però come essa rappresenti un rivale nella proposta di un modello di società radicalmente collettivistico e di governo illiberale che non tutela i diritti individuali. Si è poi soffermato sul rapporto transatlantico auspicando
un cambiamento dalle elezioni americane in grado di conservare la tradizionale intesa tra Europa e USA, insistendo in ogni caso sulla necessità di una maggiore sovranità europea.
Nell’ultima parte ha risposto alle seguenti sollecitazioni:
– sul Just Transition Fund, nato per supportare un processo di transizione ecologica delle economie fortemente dipendenti dal carbone, come quelle di Paesi UE del centro-est, rammaricandosi per un taglio delle risorse del fondo, a seguito dell’accordo del Consiglio europeo, ha individuato nel Next Generation EU uno strumento che possa aiutare a raggiungere gli stessi obiettivi
– su possibili conflitti tra Direzioni Generali della Commissione nella gestione del pacchetto Green Deal, ha sottolineato l’importanza del ruolo del Presidente della Commissione europea come garante del perseguimento degli obiettivi del programma. Interessante notare come la Presidenza Juncker era a suo dire riuscita a gestire questi conflitti, forte della legittimazione del voto elettorale dei cittadini europei tramite il sistema degli Spitzenkandidaten, che manca invece alla von der Leyen (ed è per questo che i Verdi non l’hanno votata come Presidente)
– sul contrasto politico tra Parlamento europeo e Consiglio relativo alla questione dello Stato di diritto nell’UE, ha ravvisato con piacere che esiste un fronte comune in materia tra le forze proeuropee del PE, ma che inevitabilmente, vista la naturale ritrosia del Consiglio europeo a far sanzionare uno dei suoi membri, si arriverà ad un compromesso per permettere di approvare il bilancio pluriennale e il Next Generation EU. Rileva però come sia importante il ruolo della Commissione europea nel perseguire il rispetto dei valori fondanti dell’UE anche attraverso procedure d’infrazione nei confronti degli Stati, su cui auspica un maggiore coraggio e rigore da parte della Commissione stessa nel
perseguire tutte le infrazioni riscontrabili.
– sul tema dell’introduzione di una digital tax europea ha rilevato come sia proprio il governo tedesco a frenare, in quanto predilige un accordo preventivo in sede OCSE. Giegold e i Verdi tedeschi al contrario si riconoscono nella posizione della Francia, che vorrebbe una rapida introduzione della tassa. L’interesse europeo per lui non può essere sacrificato rispetto al consenso americano perchè ciò non avviene all’inverso. Per questo è ritornato sul concetto della difesa della sovranità europea come obiettivo comune.
Lo scambio europeo con Giegold merita di essere seguito anche per quanto emerge rispetto ai rapporti tra Italia e Germania.
Ringraziamo tutti gli intervenuti per le domande poste al relatore, in particolare il giornalista Alessio Pisanò e la sua collaboratrice Soler Cardenas, per la conduzione dell’evento e la sua trasmissione via Zoom.
La rete accademica “l’Università per l’Europa. Verso l’Unione politica” ha organizzato lo scorso mercoledì 28 ottobre 2020 un convegno, dal titolo “Giornata della cultura europea: Il contributo olandese e tedesco ai progetti di unità europea tra Ottocento e primi decenni del Novecento” presso l’Aula degli organi collegiali del Rettorato di Sapienza Università di Roma, con trasmissione streaming tramite la piattaforma Google Meet.
Relazioni del convegno:
Prof. Robin J. de Bruin, Università di Amsterdam
“L’unità europea nella cultura e nelle proposte dei Paesi Bassi”
Prof. Markus Krienke, Facoltà di Teologia di Lugano
“L’europeismo dei pensatori federalisti tedeschi dell’Ottocento”
Intervento del Prof. Roberto Valle, Dipartimento di Scienze Politiche, Sapienza “Spettri della Russia. L’idea russa e l’idea d’Europa nel XIX secolo”
Hanno moderato l’incontro:
Prof. Paolo Armellini, Dipartimento di Scienze Politiche, Sapienza
Prof. Francesco Gui, Dipartimento SARAS, Sapienza, Coordinatore della rete “l’Università per l’Europa”
Saluti introduttivi: Prof. Alessandro Saggioro, Coordinatore del corso di dottorato in “Storia dell’Europa”, Dipartimento SARAS, Sapienza .
L’iniziativa, che ha coinvolto i corsi di dottorato in Storia dell’Europa (dipartimento SARAS) e in Scienze Politiche (dipartimento di Scienze Politiche) di Sapienza, è stata realizzata nell’ambito del Progetto di Ateneo “United States of Europe and Internationalism”.
Un seminario di approfondimento del tema dell’europeismo olandese si è tenuto nella stessa giornata facendo seguito al convegno. Il seminario si è incentrato sulla presentazione del libro di Giulia Vassallo “Lilliput o Gulliver? Il contributo olandese all’unificazione europea” (Bulzoni, Roma 2020) alla presenza dell’autrice e dei relatori del convegno.
La rete accademica “l’Università per l’Europa. Verso l’unione politica” ha organizzato, in collaborazione con la sezione di Roma del Movimento Federalista Europeo, un dibattito online sulle proposte economiche in discussione in sede europea per fronteggiare la crisi pandemica e i drammatici effetti economici.
Relatori dell’incontro sono stati Paolo Guerrieri, docente del College of Europe e consigliere scientifico IAI e Daniel Gros, direttore del think tank CEPS
Per la rubrica “Le Università intervistano i parlamentari europei”
Intervista, realizzata a Bruxelles, a Jaume Duch-Guillot, Portavoce del Parlamento europeo, per la rete “l’Università per l’Europa. Verso l’unione politica”. A porre domande provenienti dalle università italiane è il giornalista Alessio Pisanò.
Temi affrontati:
– aspetti positivi della campagna del Parlamento europeo per le ultime elezioni
– alleanze tra i paesi rappresentati ne Parlamento europeo
– criteri di rappresentanza nel Parlamento europeo
– futuro dell’inglese come lingua ufficiale
– Brexit e conseguenze su Gibilterra
– politica estera e di sicurezza europea
– iniziativa legislativa nell’UE
– iniziativa dei cittadini europei
– Conferenza sul Futuro dell’Europa
– Politica industriale UE e Green New Deal – diritto di famiglia europeo – doppia sede del PE
– regolamentazione della cannabis
Si ringraziano in particolare per le domande:
Paolo Armellini (Sapienza Università di Roma)
Giovanni Contel (ricercatore Sapienza Università di Roma)
Veronica Conti (studentessa Sapienza Università di Roma)
Simone Cuozzo (Università per l’Europa)
Carlo Curti Gialdino (Sapienza Università di Roma)
Daniela Felisini (Università di Tor Vergata)
Francesco Gui (Sapienza Università di Roma)
Umberto Morelli (Università di Torino)
Paolo Ponzano (Collegio europeo di Parma)
Alessia Riccardini (studentessa Sapienza Università di Roma)
e per le domande giunte da altri studenti via Facebook
Grazie al portavoce del Parlamento Europeo e ad Alessio Pisanò per l’intervista!
Per la rubrica “Le Università intervistano i parlamentari europei”
Intervista, realizzata a Bruxelles, a Marco Zanni (Lega), Presidente del gruppo “Identità e Democrazia” al Parlamento europeo, per la rete “l’Università per l’Europa. Verso l’unione politica”. A porre domande provenienti dalle università italiane è il giornalista Alessio Pisanò.
Temi affrontati:
– concetto di identità europea
– ruolo dell’UE nel Mediterraneo
– rapporti con gli USA di Trump
– Brexit e possibile Italexit
– politica estera e di sicurezza europea
– crisi libica e forza di pace europea
– Green New Deal
Si ringraziano in particolare per le domande:
Giulio Cascia (studente Sapienza Università di Roma)
Patrizia Del Piano (Università di Torino)
Martina Denni (studentessa Sapienza Università di Roma)
Daniela Felisini (Università di Tor Vergata)
Francesco Gui (Sapienza Università di Roma)
Franca Gusmaroli (L’università per l’Europa. Verso l’unione politica)
Umberto Morelli (Università di Torino)
Daniela Preda (Università di Genova)
Alessia Riccardini (studentessa Sapienza Università di Roma)
Giulia Vassallo (ricercatrice Sapienza Università di Roma)
Marcello Verga (Università di Firenze)
Grazie all’onorevole Zanni e ad Alessio Pisanò per l’intervista!