Il 29 novembre 2013 presso la Facoltà di Economia della Sapienza si tiene il seminario su Il bilancio europeo e le prospettive politiche dell’UE. Qui di seguito il programma:
LA SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA
FACOLTÀ DI ECONOMIA
DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E DIRITTO
SEMINARIO:
“IL BILANCIO EUROPEO E LE PROSPETTIVE POLITICHE DELL’UE”
Negli ultimi anni, l’evoluzione istituzionale e politica dell’Ue si è misurata anche attraverso la progressiva crescita della sua autonomia finanziaria; è solo quest’ultima, infatti, che, nel determinare l’autonomia impositiva e l’autonomia di spesa, rende possibile l’attuazione di alcune importanti scelte di politica economica quali la determinazione di priorità allocative, anche a finalità ridistributive, e di consolidamento di meccanismi di stabilizzazione economica. L’esperienza passata, inoltre, ha mostrato le potenzialità del bilancio dell’Unione quale strumento di regolazione economica in due settori di rilievo quali la politica agricola e le politiche di sviluppo delle aree più deboli.
Tuttavia, a fronte di quanto detto e di tali precedenti, le nuove norme del Trattato di Lisbona sul bilancio europeo (artt. 310-324, titolo secondo del Tfue) restituiscono l’immagine e la sostanza di un bilancio dalle dimensioni ridotte e caratterizzato da un sistema molto rigido, inadeguato a dare risposte sia alle aspettative sulla futura costruzione federale delle Istituzioni dell’Ue, sia alle esigenze, più sentite nell’immediato, di stabilizzazione economica a fronte della crisi economica.
In senso non difforme, la nuova politica di bilancio dell’Ue che si è delineata nei primi mesi del 2013 non risolve il problema della prospettiva federalista, basata sul metodo comunitario, sembra piuttosto orientata al rafforzamento del metodo intergovernativo dal quale emerge un’impostazione favorevole alle politiche di austerità e di accentuazione dei vincoli all’uso delle risorse. In realtà, le procedure di assistenza agli Stati membri, anche queste di natura intergovernativa, sembrano allontanare la prospettiva “federativa” di un bilancio comune, mentre l’imposizione di vincoli stringenti ai bilanci degli stati membri rende più difficile, anche su base nazionale, l’utilizzo del bilancio quale strumento di regolazione anticiclica a livello macroeconomico.
Di fronte a queste contrastanti tendenze in materia di bilancio si pone il problema di individuare una direzione di marcia sullo sviluppo istituzionale dell’Unione finalizzata a potenziare al massimo il rafforzamento delle istituzioni comunitarie e a contrastare la presenza di disegni egemonici o comunque di prevalenti interessi nazionali.
Alla luce di tali brevi spunti, sono chiamati a riflettere su un bilancio dell’Unione:
ANTONIO BRANCASI, ORDINARIO DI DIRITTO AMMINISTRATIVO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE, “LE PROCEDURE DEL BILANCIO EUROPEO”
PAOLO DE IOANNA, CONSIGLIERE DI STATO, “LA STRUTTURA DEL BILANCIO DELL’UNIONE: UNO SNODO CRUCIALE PER IL FUTURO DELL’EUROPA”
GIUSEPPE PISAURO, ORDINARIO DI SCIENZA DELLE FINANZE, LA “SAPIENZA” UNIVERSITÀ DI ROMA, “LA POLITICA FISCALE EUROPEA”
SILVANO PRESA, DIRETTORE ALLA DG BUDGET DELLA COMMISSIONE EUROPEA, “IL BILANCIO EUROPEO 2014-2020 – POLITICHE COMUNI IN UN QUADRO RIDIMENSIONATO”
COORDINA: MAURIZIO FRANZINI, ORDINARIO DI POLITICA ECONOMICA, LA “SAPIENZA” UNIVERSITÀ DI ROMA
29 NOVEMBRE 2013, ORE 15-18, SALA DELLE LAUREE, II PIANO, FACOLTÀ DI ECONOMIA,
VIA DEL CASTRO LAURENZIANO, 9.
CONTRIBUTO DE LA “SAPIENZA” UNIVERSITÀ DI ROMA A “L’UNIVERSITÀ PER L’EUROPA. VERSO L’UNIONE POLITICA”